Alcune riflessioni sulla buona governance
“There is ample research showing how bad people are at taking decisions. The human brain is evidently not very well suited to handling risk and uncertainty. It is prone to all sorts of biases, which are reflected in the decisions people take. And most of the time, they don’t even realise that they are biased. I don’t have to tell you that for banks, bad decisions can have costly consequences. It is thus crucial that banks put in place systems that ensure sound decision-making. And this brings us to governance. Good governance provides the necessary checks and balances; it counters excessive risk-taking; and it ensures that decisions are taken in a sustainable manner. Good governance means good decisions, or at least, much better decisions.”
Danièle Nouy, Presidente del Supervisory Board della Banca Centrale Europea, non poteva essere più esaustiva (sottolineature nostre) nell’intervento che ha tenuto lo scorso 22 marzo alla conferenza tenutasi a Francoforte su “Governance expectations for banks in a changing financial environment” ed al quale potete accedere cliccando qui.
L’assunzione di decisioni non razionali per la banca, l’incapacità di percepire e gestire attivamente sia il rischio che l’incertezza e la non consapevolezza dei propri condizionamenti sono tre fattori che capita di osservare non infrequentemente in seno agli organi con funzione di gestione e di supervisione strategica di banche ed intermediari finanziari. La sintesi efficace fornita da M.me Nouy, peraltro, sorvola su altri tipi di condizionamenti, quali ad esempio quelli politici e gli interessi personali, che con ragionevole certezza sono invece considerati con maggiore consapevolezza dai rispettivi portatori.
Quali sono le aree di debolezza della governance delle banche europee? Per la Vigilanza europea esse risultano almeno cinque: la debole funzione di supervisione svolta dai board, la scarsa indipendenza rilevata all’interno dei board, il sottile link tra board e funzioni di controllo interno, una gestione non abbastanza inclusiva del risk appetite framework e una non sufficiente data quality. La prolusione di M.me Nouy contiene molti suggerimenti, utili e fondamentali, per assicurare una governance solida ad un qualsiasi intermediario finanziario e per indirizzare le attività delle funzioni di controllo interno. Rimane sempre aperto il tema di come indirizzare i nostri bias cognitivi al fine di poter assicurare ai board un contributo razionale ed intelligente, ma questo richiederebbe un forte contributo da parte della psicologia sociale e delle scienze cognitive.