Banche transfrontaliere
Lo sviluppo di attività internazionali nel settore finanziario può esser conseguito su piani e con modalità molto diverse tra loro. L'utilizzo del passaporto europeo, eccetto alcuni settori, non ha portato, però, quei benefici che forse il legislatore si attendeva. Ed oggi, dopo dieci anni dall'avvio della Grande Crisi Finanziaria, vi è da chiedersi se davvero si reputi possibile pervenire ad una risoluzione di un intermediario operante in più legislazioni indipendentemente dalle sue dimensioni, oppure se sia davvero possibile contrastare la crisi di banche globali mediante la costituzione di apposite riserve di capitale e classi di passività (TLAC e MREL). Le dimensioni contano, eccome, e le banche sono "bestie" gestite a volte da una peculiare razza di animal spirits che non si fa molti riguardi sul come porsi nei propri "territori di elezione".
Come affrontare, allora, lo sviluppo internazionale di una gruppo bancario? Il dott. Andrea Enria, Presidente del SSM della BCE, ha recentemente indagato il tema in un discorso che tocca molti aspetti che un intermediario finanziario deve valutare, sia sotto il profilo operativo che politico, prima di affrontare un percorso di sviluppo internazionale (il testo di Mutually assured cooperation – the issue of cross-border banks" può essere letto cliccando qui.
Con riferimento ai piani di risoluzione, il dott. Enria evidenzia quanto segue: "This does not make the plans themselves credible, of course. They will only be credible if they are detailed enough to guide actions in a real-life crisis. Authorities should focus on the relevant questions. What are the critical functions of the bank? How exactly is the bank or the group connected to critical market infrastructures? How interconnected are the various business lines? Banks should approach these questions and their planning with a stronger focus on operational details."
Se riflettiamo bene, sono esattamente le stesse domande che ci si (dovrebbe) porre nella fase di analisi e realizzazione di una fusione tra banche (anche nazionali). La nascita di un grande intermediario europeo, pertanto, dovrebbe confrontarsi anche con le questioni centrali che dovrà poi affrontare in sede di eventuale risoluzione. Cambia, pertanto, il modo di progettare le opeorazioni di M&A e mutano i parametri da valorizzare per convincere mercati, potere politico ed autorità di vigilanza.