Basilea 3: opportunità n. 4
Lo shadow banking è costituito da quell'insieme di veicoli (principalmente Special Purpose Vehicle ed altri tipi di società finanziarie, e non) e di strumenti finanziari (cartolarizzazioni, alcuni fondi del mercato monetario e linee di credito concesse a fronte di impegni iscritti fra i conti d'ordine) che Basilea III ha già "colpito" prevedendo, ad esempio, nuovi requisiti di capitale a fronte di linee di credito concesse a questo insieme di veicoli, affinando i rischi di controparte, includendo le esposizioni sotto la linea fra gli elementi costitutivi del leverage ratio ed associando alcuni rischi contrattuali e reputazionali, specificamente connessi a questa area di business delle banche, con i nuovi requisiti sulla liquidità. Pur non dimenticando che nell'area dello shadow banking sono state allocate alcune delle più innovative e profittevoli (almeno nelle aspettative) iniziative intraprese da alcuni gruppi bancari - iniziative che, in non pochi casi, si sono poi rivelate in perdita sia perchè sostenute da una abbondante liquidità, svanita con la crisi del 2008, sia perchè affrontate con un approccio al rischio più adatto alle banche commerciali che a questa area di attività, nonostante le cospicue parcelle comunque corrisposte ad avvocati e consulenti per strutturate contrattualmente veicoli e operazioni - Basilea III cambia, e di molto, le regole del gioco per questa area di attività. E' una brusca virata a favore della banca universale? Azzeriamo l'innovazione finanziaria? Torniamo alla banca che si occupa di mutui e di conti correnti? In assenza di certezze nessuna ipotesi può essere considerata debole, ma è forse possibile affrontare l'essicamento dello shadow banking con un approccio più in linea con i tempi e con lo spirito di Basilea III. Perchè, ad esempio, non immaginare di ristrutturare le attività di shadow banking di un gruppo bancario partendo non dalla coda - e cioè dai singoli veicoli, dalle singoli impegni assunti sotto la linea e dai singoli strumenti finanziari - ma dalla testa, sviluppando cioè sistemi di gestione e di controllo dell'intera attività di intermediazione svolta dal gruppo indipendentemente dalle forme concretamente assunte da essa (banca, veicoli, alleanze e/o strumenti finanziari)? Forse è questo l'unico modo per assicurare nel prossimo decennio il supporto all'innovazione finanziaria, l'emersione di nuove aree di sviluppo della redditività bancaria e l'ottimizzazione delle risorse della banca - siano esse risorse liquide o patrimoniali - richieste da Basilea III.