Be digital!
È raro che un supervisore si esprima con ottimismo e rilassatezza nei confronti dello sviluppo della tecnologia - visto che generalmente sono i fattori di rischi, ad essa connessi, ad interessarlo e preoccuparlo maggiormente - ma può succedere. Ed è successo a Pentti Hakkarainen, membro del Supervisory Board della BCE, in un discorso tenuto alla Lisbon Research Centre on Regulation and Supervision of the Financial Sector Conference che si intitola “The digitalisation of banking – supervisory implications” ed al quale potete accedere, direttamente dal sito della BCE, cliccando qui.
Un approccio positivo ed ottimistico allo sviluppo della digitalizzazione dei servizi finanziari e bancari è il fondamento per pervenire ad una corretta declinazione di esso, nonostante i rilevanti mutamenti che essa determinerà sugli assetti distributivi e sulla dotazione di risorse umane delle banche e degli altri intermediari finanziari.
È un processo di cambiamento sostanziale, rinforzato dallo sviluppo della Intelligenza Artificiale e dal machine learning, che offre ai migliori intermediari - e, purtroppo, solamente ad essi - rilevanti possibilità di sviluppo del business. Come acutamente rileva Hakkarainen (grassetto nostro): “(t)o a large degree, this competition on the user-friendliness and trustworthiness of banks’ digital offerings will determine which firms succeed and which fail in coming years. We are already seeing to some extent a de-coupling in the market – where certain leading technological banks are taking a much bigger share of digitalised banking transactions. In the Nordics, for example, the leading online banks have over 20% more digital sales than the average of their competitors. Even though we already face a period of consolidation, technology will serve to enhance this trend. Banks that are too slow or ineffective in their adoption of technology will end up exiting the market. Only those firms that quickly and safely harness technology in a value-adding way will survive and thrive going forwards.”
Le operazioni di aggregazione, pertanto, debbono fondarsi sullo principalmente sullo sfruttamento di nuove opportunità digitali e non, invece, sulla condivisione dei problemi o sulle dimensioni fisiche degli asset e della rete sportelli finalizzata a conquistare ranking nazionali.
La prolusione di Hakkarainen sembra, ad una prima lettura, piana e semplice ma, al contrario, essa contiene almeno due o tre dozzine di insight strategici di grande valore.