Come fare ricerca seria
Il Weizmann Institute of Science di Rehovot (Israele) conta 2200 scienziati ed è diretto da Daniel Zajfman, il quale ha rilasciato una interessante intervista che trovate a pag. 12 della versione italiana de Le Scienze (marzo 2012) e che viene anche riportata, in versione integrale, sul sito della rivista (www.lescienze.it, previa registrazione il link all'intervista si ottiene cliccando qui). Riportiamo alcuni brani dell'intervista che, secondo noi, sono utili per coloro che si occupano di ricerca: Non si può inventare la scienza mettendo dentro dei soldi. C'è bisogno di cultura scientifica. Non so quali saranno le prossime scoperte, ma so chi le farà. Bisogna sempre ricordarsi che la tecnologia è sviluppata da persone. Se non si potessero istruire le persone, ricercatori e ingegneri, al massimo livello possibile, l'industria ad alta tecnologia collasserebbe. È più economico investire nelle persone, inoltre la conoscenza è un capitale più facile da accumulare: negli anni abbiamo visto che non diminuisce mai, si accumula sempre. È un mercato che cresce continuamente. Penso che il fatto di vivere in un posto così pericoloso del mondo spinga le persone a prendersi rischi negli affari e se si vogliono sviluppare nuove tecnologie, non servono solo soldi, investimenti in percentuale del prodotto interno lordo, ma servono anche cultura, persone, provare nuove idee e fallire. Sfruttare i fallimenti per arrivare alla prossima idea. Ritengo sbagliato che gli autori di una scoperta si occupino anche dell'eventuale entrata sul mercato. Gli scienziati non hanno idea di come commercializzare quello che trovano, è un lavoro da professionisti che deve essere gestito da altre persone. Io dico sempre che se si vuole valutare un ricercatore non solo si devono saper leggere i numeri, ma anche le lettere. Inoltre ritengo che la qualità della ricerca possa essere valutata solo da ricercatori, non a livello politico. Il punto è se investire denaro in un campo importante oppure in uno in cui si hanno idee veramente interessanti. Non ci si può aspettare un'innovazione fondamentale da persone straordinarie se poi queste persone vengono controllate. La storia della scienza mostra che la differenza la fanno individui eccezionali che sono stati sostenuti. La nostra filosofia quindi è scegliere lo scienziato, non il campo di ricerca. Se facciamo qualche passo in avanti e arriviamo alla scienza vediamo che l'unico modo per ottenere il progresso è la discussione. Non sembrano idee così difficili da mettere in pratica. Perchè non provare?