Come prevedere il tasso di cambio dollaro/euro?
In un mondo globale, ancora dominato dal dollaro statunitense, prevedere il tasso di cambio con la valuta centrale dei mercati può risultare di fondamentale importanza.
E' quindi utile far presente che la Banca d'Italia ha pubblicato sul tema un interessante paper intitolato "Exchange rate dynamics and unconventional monetary policies: it’s all in the shadows" a firma di Andrea De Polis e Mario Pietrunti (e che potete scaricare, direttamente dal sito della Banca d'Italia, cliccando qui).
Come noto, la Grande Crisi Finanziaria ha messo in crisi molti modelli di previsione delle determinanti dell'evoluzione dei tassi di cambio data l'introduzione di politiche monetarie non convenzionali (ad esempio di natura creditrizia) in presenza di tassi di interesse che hanno raggiunto la soglia minima (sul tema leggete anche "(Un)conventional policy and the effective lower bound" di Fiorella De Fiore ed Oreste Tristani che potete scaricare dal sito della BCE cliccando qui).
E' possibile prevedere i tassi di cambio in presenza di politiche monetarie che utilizzano una strumentazione ben più ampia rispetto al recente passato? La risposta è positiva ed il modello sviluppato dagli Autori - innovativo e agile, formato da due equazioni di base - riesce a spiegare con sufficiente accuratezza la dinamica del cambio tra euro e dollaro in anni recenti grazie all'impiego di "tassi di interesse ombra", aventi cioè segno negativo.