Siate creativi, moltiplicatevi ed assoggettate il mondo (#1)
Consiglio di leggere e riflettere accuratamente sulle parole che Andrew G. Haldane, Chief Economist e membro del Monetary Policy Committee della Bank of England, ha pronunciato lo scorso novembre 2018 alla Glasgow School of Art (e vi invito anche a gustarvi lo splendido sito della GSA al quale potete accedere cliccando qui).
La prolusione di Haldane, intitolata The Creative Economy, è stata resa disponibile sul sito della Bank of England solamente lo scorso 21 febbraio (cliccate qui per accedervi), quindi tre mesi dopo la data (22 novembre 2018) nella quale essa è stata presentata in occasione della Inaugural Glasgow School of Art Creative Engagement Lecture, un lag temporale che non è spiegato da valutazioni in essa contenuta circa gli impatti della Brexit.
Proverò a sintetizzare le riflessioni maturate in un prossimo post Premium, una nuova serie di post la cui lettura sarà consentita unicamente a coloro che richiedono l'accesso all'area riservata di questo blog, ma non posso non sottolineare il tema centrale che Haldane tocca più volte e che modifica, in misura significativa, anche il disegno delle strategie degli intermediari finanziari: la conoscenza non è più sufficiente, ed è ormai solo una precondizione, in un mondo che sarà a breve dominato da machine learning, Big Data, robotica, biotecnologie e intelligenza artificiale.
Le sfide cognitive che ci attendono potranno essere vinte non investendo in tecnologie che sviluppano la conoscenza, ma in intangibles che incrementano la creatività, il giudizio umano, la capacità di spiegazione e l'empatia.
Oggi voler essere creativi è potere molto più di sapere.