Digital & Green
Esiste una relazione tra la diffusione della cultura digitale e la crescita della consapevolezza ambientale? Se esiste, i muri che separano la prima dalla seconda si stanno assottigliando, oppure no? Quali impatti avranno queste due culture sul nostro modo di lavorare e di vivere? Viaggeremo e consumeremo di più, o di meno? Investiremo in green bond, in polizze assicurative contro i rischi climatici, ci indebiteremo di più per trasformare ed arredare le nostre abitazioni con materiali ecologici, ridurremo i consumi di energia ed acquisteremo prodotti di imprese che sanno concretamente dimostrare il loro impegno a favore dell'ambiente? Utilizzeremo il Web per fare scelte più consapevoli, per proteggerci dai rischi ambientali e climatici e faremo evolvere i nostri stili di vita in un modo altrattanto profondo quale è stato quello indotto dall'avvento del Web, oppure no?
L'idea che possa esistere un parallelismo tra la cultura digitale e quella ambientale viene spontanea leggendo "The Role of Banking in a Sustainable Global Economy" che François Villeroy De Galhau, Governatore della Banca di Francia, ha recentemente presentato alla World Conference of Banking Institutes tenutasi a Londra (ed che potete scaricare dal sito della BDF cliccando qui), intervento nel quale, oltre alla Brexit, vengono tovccati lo sviluppo digitale del settore finanziario e la frontiera della Green Finance.
Consiglio la lettura di questo breve, ma denso, discorso che si conclude con queste parole: "Let me conclude with a strong conviction: these shared challenges for tomorrow require immediate action from us today. Political philosopher Thomas Paine said: “If there must be trouble, let it be in my day, that my child may have peace.” Let us hope that beyond Brexit, we will find common grounds to build a desirable future for the next generations."