Fare impresa in Italia?
Il capitolo 2.2 dell'ultimo Bollettino Economico della Banca d'Italia evidenzia, tra l'altro, che le imprese italiane stanno vivendo una fase contraddistinta da alcuni punti di forza - produzione industriale in crescita congiunturale anche nel quarto trimestre del 2017 (ma con valori ancora ampiamente inferiori rispetto a quelli precedenti alla Grande Crisi), indicatori di fiducia ai massimi dal 2007, giudizi sulla situazione economica generale ampiamente positivi, valutazioni sulle condizioni per investire largamente favorevoli, ulteriore riduzione del debito complessivo delle imprese in rapporto al PIL anche grazie all'elevata capacità di autofinanziamento ed al ricorso ad emissioni obbligazionarie, che hanno ridotto la domanda di credito rivolta al sistema bancario - e da taluni punti di debolezza - livelli medi della competitività delle imprese italiane che nel 2017 permane stabile a fronte di miglioramenti di quelli delle imprese tedesche e francesi, lieve riduzione dei livelli di redditività nel terzo trimestre del 2017, capacità di autofinanziamento stabile, così come la spesa per investimenti - che sembrano più il frutto dei benefici delle politiche economiche sinora adottate (investimenti diretti, emissione di obbligazioni) che non una vera e propria modifica strutturale del "fare impresa" in Italia, necessaria per recuperare i livelli di produzione industriale ante Grande Crisi finanziaria.
Per quanto concerne gli investimenti, gli incentivi fiscali (super e iper ammortamento) potrebbero aver indotto l'anticipo al 2017 dei piani di investimento delle imprese, anche se le indagini condotte dalla Banca d'Italia evidenziano la concreta possibilità che pure il 2018 possa risultare un esercizio favorevole per questa fondamentale componente della domanda.
Riguardo alla emissione di obbligazioni, dopo due esercizi contraddistinti da emissioni nette, da parte delle società non finanziarie, aventi segno negativo (-3,8 miliardi nel 2015 e -2,1 miliardi nel 2016) nei primi tre trimestri del 2017 le emissioni nette sono risultate pari a 10,9 miliardi di euro, una cifra significativa che, anche grazie a BCE, denota un mutamento strutturale del modo di fare finanza di impresa.
Cosa manca all'appello di ciò che è necessario per innescare una solida ripresa dell'attività manifatturiera e dei servizi? Può forse sembrare banale, ma la nostra impressione è che siano necessari dosi molto più ampie e diffuse di cultura e profonda innovazione digitale, livelli di produttività decisamente più elevati ed un ecosistema maggiormente focalizzato sul concreto sviluppo delle imprese.