I green bond saranno sufficienti a finanziare la decarbonizzazione?
La risposta è ovviamente no, i green bond non saranno sufficienti a finanziare la decarbonizzazione, e questo per una pluralità di motivi.
In primo luogo, non è detto che uno strumento di debito quale un bond abbia le caratteristiche tecniche necessarie per finanziarie, in taluni settori industriali, una transizione verso la decarbonizzazione, transizione che può durare anche molti anni e può determinare una struttura dei flussi di cassa non adeguata, in senso lato, a remunerare direttamente uno strumento di debito.
In secondo luogo, non sempre la struttura finanziaria di un'impresa industriale è adatta per supportare l'emissione di un volume di green bond sufficiente per finanziare la transizione.
In terzo luogo perchè - come evidenziato da Ralph De Haas e Alexander Popov in "Finance and decarbonisation: why equity markets do it better", che potete leggere cliccando qui - la presenza di ampi mercati azionari efficienti sembra essere una condizione indispensabile per assicurare una rapida transizione verso una economia decarbonizzata, e questo per i seguenti principali motivi:
a. gli intermediari risentono della pressione ESG rivolta loro da parte degli investitori finali;
b. in linea di principio, le imprese green sono percepite dai gestori come meno rischiose rispetto a quelle brown;
c. il finanziamento dell'innovazione e degli intangibili è (purtroppo) un tema amato molto più dagli investitori in equity che non da parte delle banche e dei sottoscrittori di bond;
d. i mercati azionari sono molto più veloci nel riallocare risorse a favore dei settori più verdi;
e. la presenza di mercati azionari più ampi consente alle imprese di produrre molta più innovazione green direttamente brevettabile;
f. un maggior afflusso di risorse di capitale determina, sulle imprese in via di decarbonizzazione, un effettivo impatto green e non, invece, la mera fuoriuscita di produzioni inquinanti verso altre aree del pianeta.
In conclusione, l'emissione di green bond può certamente rappresentare un'ottima base sulla quale innestare aumenti di capitale "riservati" alla decarbonizzazione (e, naturalmente, viceversa), ma senza equity è difficile ipotizzare processi di decarbonanizzazione rapidi.