Il nuovo rischio di credito
Il rischio di credito generato dall'attuale crisi sarà contraddistinto da talune caratteristiche del tutto specifiche, indotte dai provvedimenti emergenziali che sono stati disegnati a seguito dell’avvio della crisi pandemica quali, ad esempio, il Temporary Framework adottato dalla Commissione Europea - che ha previsto, tra l'altro, l'introduzione di un meccanismo di garanzie statali – e i provvedimenti del Governo italiano che, a partire dal DL 23/20 (poi Legge 40/2020) sino all’ultimo (per il momento) DL 73/21 – hanno determinato una diversa tempificazione e conformazione del rischio di credito.
Premesso che l’economia sta attraversando una peculiare fase di ripresa, soggetta comunque ad incertezze connesse alla definitiva risoluzione della pandemia, quali sono i temi di lavoro che il management di una banca dovrebbe affrontare al fine di far evolvere l'analisi e la gestione del rischio di credito?
Ecco una prima lista generale di temi di lavoro:
- quali potranno essere gli impatti sul rischio di credito che sarà determinato dalla scadenza delle moratorie attualmente concesse?
- a quanto ammontano i crediti interessati dalla presenza di garanzie pubbliche e quali modalità possono essere adottate dalla banca al fine di verificarne la loro effettiva (seppur eventuale) escussione?
- quali specifiche competenze sono state sviluppate dalla banca per valutare gli impatti potenziali della pandemia sui crediti concessi (ad esempio, quali valutazioni settoriali sono state fatte circa il rischio di credito) e sulla effettiva capacità di creazione di valore della singola impresa affidata?
- quali modalità sono state definite per gestire, in via anticipata e proattiva, il rischio di credito e, in particolare, quali sistemi di early warning sono disponibili e quali nuovi modelli vengono utilizzati per stimare la probabilità che un debitore vada in default?
- vi sono indicatori obsoleti, rating datati ed informazioni riferite al passato, concernenti posizioni di clienti affidati, che dovrebbero essere abbandonati e sostituiti?
- quali ulteriori modifiche alla valutazione ed alla gestione del rischio di credito dovrebbero essere apportate grazie all’adozione di un approccio forward-looking?
- in aggiunta a quanto già stabilito dai principi contabili, come saranno raffinati i criteri adottati per la definizione delle rettifiche di valore da apportare ai crediti problematici?
- quali modalità innovative saranno adottate per la gestione di eventuali crediti malati?
E più in generale, quale conformazione dovrebbe assumere la nozione di “difficoltà economico-finanziaria” di una impresa alla luce del contenuto effettivo dei provvedimenti emergenziali assunti? Per quali vie è possibile, in presenza di una pluralità di provvedimenti, moratorie e garanzie pubbliche, far evolvere la qualità e la quantità dell’appetito per il rischio di credito di una banca?