L'elettronica della fatturazione
“Le fatture, di regola, contengono, infatti, dati, anche molto di dettaglio, volti ad individuare – spesso a fini di garanzia, assicurativi o per prassi commerciali - i beni e i servizi ceduti, con la descrizione delle prestazioni, i rapporti fra cedente e cessionario e altri soggetti, riferiti anche a sconti applicati, fidelizzazioni, abitudini di consumo, oltre a dati obbligatori imposti da specifiche normative di settore, con particolare riguardo ai trasporti, alle forniture di servizi energetici o di telecomunicazioni (tipologie dei consumi, fatturazione dettagliata, regolarità dei pagamenti, appartenenza a particolari categorie di utenti). Ciò, vale a maggior ragione anche per categorie di dati particolari e giudiziari, rilevabili da fatture elettroniche emesse, ad esempio, da operatori attivi nel settore sanitario o giudiziario.”
Questo passaggio rappresenta il punto centrale del Provvedimento nei confronti dell'Agenzia delle entrate sull'obbligo di fatturazione elettronica assunto lo scorso 15 novembre 2018 dal Garante per la Protezione dei Dati Personali e ben evidenzia i rischi connessi all’introduzione della fatturazione elettronica anche nei confronti di soggetti privati.
La lettura attenta del citato Provvedimento, al quale potete accedere direttamente dal sito del Garante cliccando qui, evidenzia le molte incongruenze ed i rischi rilevanti per la nostra privacy determinati dall’impostazione data dall’Agenzia delle Entrate all’emissione ed alla ricezione delle fatture elettroniche (contenuta nel provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate n. 89757 del 30 aprile 2018, al quale potete accedere cliccando qui).
È un tema di grande rilevanza, capace di incidere in misura profonda sulle future abitudini di consumo degli italiani e che testimonia, una volta di più, l’inaccuratezza e la mancanza di rispetto con le quali lo Stato italiano tratta i propri cittadini.