La revisione del Terzo Pilastro
Il Comitato di Basilea ha messo in consultazione (fino al 25 maggio 2018) le (ennesima) versione del fondamentale Terzo Pilastro di Basilea 2. Dalla prima versione dell’ormai lontano 2004, questa è la quinta che viene presentata al mercato ed agli intermediari (2004, 2009, 2015, 2017).
Se è certamente vero che la disciplina di mercato esiste e funziona nel settore bancario - la Grande Crisi Finanziaria e le quotazioni attuali delle banche italiane, ancora depresse e non per caso, ce lo dimostrano – è altresì vero che la cd. informativa relativa al Terzo Pilastro rilasciata dai gruppi bancari italiani è uno tra i documenti meno utilizzati da analisti e commentatori del mercato. Le ragioni sono eminentemente due: la prima è la oggettiva difficoltà tecnica di approfondire taluni dei profili informativi contenuti in esso. La seconda è la scarsa comparabilità dell’informativa prodotta da gruppi diversi dovuta ad una pluralità di ragioni che variano dal contenuto specifico di taluni schemi e tabelle al livello di profondità dei contenuti informativi riportati in alcune aree dell’informativa concernente il Terzo Pilastro.
Le aree di integrazione informative sottoposte a consultazione toccano i seguenti temi:
- revisione del contenuto informativo degli obblighi di trasparenza in relazione alla finalizzazione di Basilea III approvata a dicembre 2017;
- ampliamento dell’informativa concernente le attività impegnate e non, in bilancio e fuori bilancio, e le passività associate alle attività impegnate (“asset encumbrance”);
- ampliamento dell’informativa riguardante i vincoli imposti dalla Vigilanza alla distribuzione di capitale, necessaria per comprendere il cd. “risk of coupon cancellation” che grava sugli strumenti di capitale;
- modifiche all’area di applicazione degli obblighi di disclosure concernenti la composizione del capitale regolamentare.
Per coloro che fossero interessati, il documento in consultazione è scaricabile tramite questo link.