La sottovalutazione dei corsi azionari delle banche europee.
Nell'ultimo Bollettino Economico della BCE viene esaminata, tra l'altro, la dinamica delle quotazioni azionarie delle banche europee che, come noto, sottoperformano da anni rispetto a quelle statunitensi.
La BCE spiega questo enorme differenziale di valutazione nei seguenti termini: "Il minor rendimento delle quotazioni delle azioni bancarie potrebbe essere collegato alle prospettive di redditività generalmente modeste, a loro volta determinate, fra l’altro dalle elevate strutture di costo, dalle modifiche in atto nei modelli di business e dalla sfida di riuscire a trarre sufficiente beneficio dall’efficienza apportata dalla digitalizzazione." Esaminiamo brevemente ciascuno di questi tre fattori.
1. Strutture di costo
A giugno 2019 le strutture di costo delle banche europee sono rimaste pesanti. L'ultimo EBA Risk Dashboard (che potete scaricare cliccando qui) evidenzia che il cost/income medio è risultato pari al 64,1%, il valore più elevato registrato nel secondo trimestre dal 2015 ad oggi. Le banche italiane si posizionano al quinto posto e poco al di sopra della media europea.
2. Modelli di business
I modelli di business delle banche europee sono stati per molti anni sotto pressione per i seguenti motivi: forti svalutazioni NPL, contenziosi ereditati dal passato, strutture di costo rigide, pressioni sui ricavi dall'ambiente economico, bassi tassi di interesse e forte concorrenza. Al 30 giugno 2019 il ROE medio delle banche europee risultava pari al 7,0%, valore di poco inferiore rispetto a quanto rilevato a giugno 2017 e 2018. Da rilevare, però, che stanno migliorando i ROE delle banche meno performanti (il 25° percentile è al 4,4%, il valore trimestrale più elevato dal dicembre 2014) e peggiorando quelli delle banche migliori (il 75° percentile è pari al 9,8%, uno tra i valori più contenuti rilevati al termine di un primo semestre).
Alla medesima data il ROA medio (0,47%) è rimasto sugli stessi livelli registrati al termine del primo semestre del 2017 e del 2018.
3. Digitalizzazione
Come rilevato nella SSM thematic review on profitability and business models pubblicata dalla BCE a settembre 2018 (e che potete scaricare cliccando qui) "La digitalizzazione è una priorità strategica dichiarata per le banche: questa transizione deve anche includere i loro sistemi e processi interni. La stragrande maggioranza degli SI ha fatto della digitalizzazione una priorità strategica o sta affrontando l'argomento a livello di consiglio. Tuttavia, l'impegno varia ampiamente, con G-SIB e banche universali che sono più all'avanguardia. Mentre quasi tutte le banche mirano a offrire canali di distribuzione online e basati su app ai propri clienti, molte stanno anche seguendo un approccio più integrato e stanno spingendo attivamente la loro trasformazione digitale in tutta l'organizzazione. Ciò non riguarda solo il front-end, ovvero le interfacce dei clienti e le esperienze degli utenti, ma anche i loro sistemi e processi back-end. L'obiettivo è consentire loro di reagire più rapidamente ai nuovi sviluppi. In una certa misura, questa trasformazione è attestata dai budget IT che sono cresciuti di oltre il 20% negli ultimi cinque anni. Tuttavia, è difficile valutare quale quota di questa spesa in IT aiuta le banche a prepararsi per il futuro, date le problematiche significative che molte banche stanno affrontando riguardo ai loro sistemi legacy." La digitalizzazione, in buona sostanza, richiede una trasformazione organizzativa e culturale di grandi dimensioni.
Ciò premesso, pare difficile dare torto ai mercati ed agli investitori. La domanda aperta, pertanto, rimane questa: come trasformare il modello di business di una banca europea?