Ancora tempi duri per il credito alle PMI?
L'ultimo numero del Bollettino Economico della Banca d'Italia, al quale poetete accedere cliccando qui, evidenzia, tra l'altro, che la crescita del credito concesso dalle banche a famiglie ed imprese ha mantenuto, sino ad agosto 2019, un andamento positivo, e questo sia con riferimento alle variazioni sui 12 mesi (+0,7%) che rispetto al trimestre precedente (+0,2%).
In particolare, si rileva (cfr. pag. 36 e seguenti) che ad agosto 2019 i prestiti alle famiglie sono aumentati del 2,4% rispetto ad un anno prima ( e del +2,2% rispetto al trimestre precedente) - con una crescita dei mutui per l'acquisto di abitazioni (+2,5%) superiore a quella del credito al consumo (+2,2%) - mentre quelli alle società non finanziarie (prevalentemente imprese) si sono ridotti del -0,7% rispetto all'agosto 2018 (e del -1,5% rispetto al trimestre precedente), flessione che viene interamente spiegata dalla riduzione annua del credito alle imprese di costruzioni (-3,4%) dato che la crescita degli impieghi a favore della manifattura (+0,5%) e dei servizi (+0,3%) si è mantenuta debolmente positiva.
I primi 8 mesi del 2019 evidenziano la presenza di tassi di crescita del credito al settore privato non finanziario comunque sempre positivi, e ciò con sia con riferimento alle variazioni sui 12 mesi che sui 3 mesi, seppur in netta riduzione rispetto a quanto registrato nel 2018.
Il credito concesso alle imprese, come già rilevato, ha invece intrapreso, sin dal gennaio di quest'anno, una sentiero di debole contrazione, e questo unicamente per il minor contributo alla crescita del credito a favore delle imprese manifatturiere e di servizi, dato che la flessione del credito alle imprese di costruzioni è risultata, nel 2019, di minore intensità rispetto a quanto registrato nel 2018.
Il Bollettino, inoltre, rileva che "I prestiti alle imprese sono diminuiti anche
sui dodici mesi, in misura più pronunciata per le aziende di piccola dimensione."
Per quali motivi il credito alle imprese si sta riducendo? Il Bollettino rileva che "Le banche italiane intervistate tra giugno e luglio nell’ambito dell’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro (Bank Lending
Survey) hanno segnalato, per il secondo trimestre, un lieve inasprimento dei criteri di offerta sui prestiti alle imprese, ascrivibile all’aumento del rischio connesso con il peggioramento del quadro economico; nelle previsioni delle banche tale irrigidimento si sarebbe annullato nel trimestre successivo. Sulla base delle indagini condotte presso le imprese dall’Istat e dalla Banca d’Italia in settembre, le condizioni di accesso al credito nel terzo trimestre hanno subito un leggero deterioramento per le aziende manifatturiere di piccola dimensione e per quelle operanti nel settore delle costruzioni."
Forse tale deterioramento dipende dall'aumento del livello di rischio? In effetti il Bollettino rileva che "Nel secondo trimestre (del 2019, ndr) il flusso dei nuovi crediti deteriorati in rapporto al totale dei finanziamenti, in lieve aumento al netto dei fattori stagionali e in ragione d’anno, è rimasto contenuto (1,5 per cento)".
Ma rileva anche che il problema non deriva dalle PMI manifatturiere: "Per i prestiti concessi alle imprese il rapporto è risalito di tre decimi di punto, al 2,3 per cento, in seguito all’incremento rilevato per il settore dei servizi."
Pare che sia sempre più difficile fare la PMI in Italia ....