Alcune opportunità connesse al Meccanismo di Vigilanza Unico
Con molta chiarezza il dott. Salvatore Rossi, Direttore Generale della Banca d’Italia nonché Presidente dell’IVASS, ha recentemente stilato un'efficace sintesi della situazione nella quale si dibatte l’Unione Bancaria dell’area dell’euro (cfr. “Unione bancaria: risultati raggiunti e prospettive future”, scaricabile direttamente dal sito della Banca d’Italia cliccando qui).
Per coloro che non si occupano professionalmente di banche, la prolusione del dott. Rossi riporta tutti gli elementi utili per comprendere i risultati raggiunti ed i problemi che debbono essere ancora risolti.
A coloro che nel settore bancario ci lavorano, invece, il suggerimento è quello di valutare con accuratezza taluni spunti in essa riportati e che hanno una rilevanza strategica per qualsiasi banca italiana, quali ad esempio:
- la strategia di una banca deve saper interpretare al meglio i rischi ed i punti di debolezza del Paese nel quale essa opera e delle politiche economiche in essa diesegnate ed attuate. “Il circolo vizioso tra settore bancario ed emittenti sovrani non è stato spezzato, tuttavia alle banche è stata imposta una camicia di forza volta a garantire che, in caso di fuga dai titoli di Stato emessi da un sovrano, le banche di quel paese non verranno salvate dai contribuenti, di quello stesso paese o di altri.” Questo significa, tra l'altro, ridefinizione continua dei piani strategici, massima esplicitazione dei rischi e delle opportunità connesse alle politiche economiche adottate a livello nazionale e definizione di meccanismi di mitigazione dei rischi specifici del Paese. Le banche non possono più vivere passivamente gli eventi degli Stati nei quali esse operano, ma debbono fornire ai mercati segnali forti circa la loro capacità di fronteggiare i singoli fattori che costituiscono il rischio-paese;
- la gestione di un intermediario bancario deve essere condotta con logica europea, e ciò indipendentemente dalle dimensioni relative. “MVU si avvale di oltre 6000 esperti che operano congiuntamente da Francoforte e da tutte le capitali dell’area dell’euro. La vigilanza cartolare su ciascuna banca significativa utilizza un modello comune, rappresentato dal ‘gruppo di vigilanza congiunto’ (Joint Supervisory Team, JST), composto da personale proveniente dalla BCE e dalle diverse ANC. Le banche meno significative (che rappresentano il 20 per cento delle attività bancarie in euro) continuano a essere vigilate direttamente dalle ANC, con il coordinamento del MVU volto a garantire l’omogeneità tra le varie giurisdizioni.” L’avvento del Meccanismo di Vigilanza Unico e l’adozione di standard europei di vigilanza richiedono, pertanto, una logica nuova sia nella gestione dei rapporti con le Autorità di Vigilanza che nella governance e nei processi di controllo interno della banca. Le dimensioni, sotto questo profilo, non contano, anzi possono rallentare il cambiamento;
- non sono ammessi azzardi morali. “Se desidero investire il mio denaro nelle azioni o nelle obbligazioni di una banca, o anche depositare una somma ragguardevole, devo essere consapevole sin dall’inizio che potrei perdere tutto e che nessuna istituzione pubblica mi verrà in soccorso. Non è più consentito alcun “azzardo morale”. Alle banche si richiede una dotazione di capitale decisamente maggiore rispetto al passato, ma gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati devono ora considerarsi più a rischio e pertanto esigere rendimenti più elevati. Le banche, di conseguenza, hanno la necessità di diventare più redditizie.” I requisiti MREL, una volta definiti, accentueranno ulteriormente il requisito di solidità e redditività richiesto alle banche europee. La gestione bancaria, pertanto, richiede molta più cura ed attenzione rispetto al recente passato: ogni passo falso si paga caramente.....
- “La vigilanza bancaria deve essere costruttiva, non distruttiva. Ciò è sempre vero, ma oggi nell’area dell’euro occorre ricordarlo costantemente. Le regole e le pratiche prudenziali devono essere severe ma proporzionate e assicurare sempre parità di condizioni. Dobbiamo anche garantire condizioni di parità concorrenziale tra le nostre banche e quelle esterne all’area dell’euro.” Queste ultime, peraltro, assicurano rendimenti del capitale ben superiori a quelli medi delle banche europee, e ciò non può essere tutto merito dei banchieri centrali che fanno parte di Autorità di Vigilanza diverse dal MVU europeo …..