Omeopatia finanziaria
La crisi finanziaria ci ha insegnato molte cose delle quali ci eravamo dimenticati. La prima fra esse è che una ampia disponibilità di denaro ed un utilizzo non sufficientemente selettivo delle risorse finanziarie non induce sviluppo economico, anzi. E' quindi opportuno dedicare qualche riflessione ad esaminare il ruolo che la finanza ha, o dovrebbe avere, nell'economia del futuro, ruolo che certamente è stato eccessivo prima del 2008 e che si è paradossalmente ispessito grazie all'ampio portafoglio di interventi monetari attuato da banche centrali e da autorità governative. Stephen G. Cecchetti, che è Head of Monetary and Economic Department della Banca dei Regolamenti Internazionali, ha recentemente pubblicato assieme a Enisse Kharroubi, economista alla BRI, un gradevole e stimolante paper intitolato "Reassessing the impact of finance on growth" che potete scaricare direttamente dal sito della BRI cliccando qui. Gli operatori finanziari, che queste cose le conoscono meglio di chiunque altro, hanno ragione: le nostre economie non hanno necessità di potenti medicine allopatiche bensì, e in modo apparentemente paradossale, di rimedi che sono tipicamente omeopatici. Più denaro verrà pompato nelle vene del vecchio malato e prima, con più atroci sofferenze, egli morirà.