Perchè gli stress test sono importanti?
Perché gli stress test svolti dalle banche sono importanti? I motivi principali possono essere così riassunti:
- essi possono contribuire a ridurre, in termini generali, il rischio di risoluzione di una banca;
- gli stress test, che sono spesso condotti con due scenari alternativi, consentono di valutare le difformità di impatto dell’adverse scenario rispetto al baseline scenario;
- dato che ogni banca applica i medesimi scenari, gli esiti degli stress test consentono di valutare le differenze di impatto tra le varie banche;
- la velocità con le quali le funzioni di risk management di una banca sanno elaborare una risposta ai due scenari rappresenta un indicatore importante, per la Vigilanza, circa la qualità della governance della banca;
- gli stress test evidenziano se la banca dispone di capitale sufficiente, o meno, per fronteggiare le perdite derivanti dagli impatti degli stress test;
- dato che i risultati degli stress test verranno resi pubblici, essi determinano una variazione delle aspettative degli investitori;
- nel caso in cui il capitale non sia sufficiente per far fronte alle perdite attese, essi aprono un dialogo con la Vigilanza circa le azioni che debbono essere intraprese per rimediare a tale situazione;
- in ogni caso, lo svolgimento degli stress test mostra quali sono i punti di debolezza di una banca e fornisce idee utili per rimediare ad essi ed incrementare la resilienza del soggetto vigilato.
Pur essendo esercizi econometrici che si fondano su pure ipotesi, i risultati degli stress test sono dunque gravidi di importanti conseguenze reali e concrete, e ciò sia nei confronti degli investitori che nel tenore del dialogo con le Autorità di Vigilanza.
Un tema da non dimenticare, però, è che i risultati degli stress test si cumulano, e non si sostituiscono, con i problemi già esistenti nelle banche. Gli stress test non assorbono i problemi esistenti, ma li moltiplicano con progressione geometrica. È un dettaglio che appare pericoloso dimenticare, in particolare quando una banca possiede (o, meglio, è posseduta) da alti livelli di NPL. Come ha rilevato Sabine Lautenschläger nella prolusione tenuta presso la Florence School of Banking and Finance lo scorso 15 marzo, alla quale potete accedere cliccando qui, (grassetto nostro): “More generally, stress tests help supervisors and banks to spot and remove weak points in banks’ resilience early on. If this is not done, problems can quickly mount up. A current example are bad loans, or to use a more technical term, non-performing loans, NPLs for short. Banks in the euro area carry a total of €760 billion in such loans on their balance sheets. And this is an issue. Having large stocks of NPLs on their balance sheets prevents banks from doing their job. They have a hard time financing our economy. ECB internal research has shown that banks with high stocks of NPLs indeed lend less than others. It is thus important that banks resolve their NPLs quickly and decisively. And this is not just for the sake of the economy and the greater good. Failing to deal with NPLs also hurts the banks themselves. High levels of NPLs require constant attention. And this takes time and energy. So getting rid of NPLs would enable managers and staff to use their time more productively. They could improve business models, shore up profits and make their bank more resilient. So, failing to deal with NPLs hurts the economy and of course it hurts the banks. That’s why we consider NPLs a top priority. Getting rid of NPLs by restructuring, working out or selling them requires a joint effort by banks, politicians and supervisors. Banks have to put in place the right strategies and execute them. Politicians have to improve the judicial and legal systems to allow a swift resolution of NPLs.”. Elementare, Watson, elementare ….