Perchè sopravvivono le imprese zombie?
La disciplina e la correttezza dei comportamenti sono fattori che si possono trascurare facilmente ma la cui carenza può determinare conseguenze fastidiose soprattutto perché di lungo periodo, se non addirittura permanenti e letali. Nel caso di banche deboli, che hanno prestato denari ad imprese zombie, l’effetto combinato del basso livello dei tassi di interesse e dell’impossibilità di porre in sofferenza il credito malato determina sia la sopravvivenza nel lungo termine dell’impresa zombie, sia la persistenza debolezza della banca affidataria, costretta a continui cicli di ristrutturazione del credito malato.
Come rilevato da Hyun Song Shin, Consigliere economico e Capo della Ricerca della Banca dei Regolamenti Internazionali, nel corso della presentazione dell’ultimo numero della Rassegna trimestrale BRI di settembre 2018, in “Ascesa delle società zombie: cause e conseguenze” (al quale potete accedere direttamente dal sito della BRI cliccando qui), Ryan Banerjee e Boris Hofmann hanno esaminato la predominanza, le cause e le conseguenze delle imprese che, pur non essendo redditizie, riescono comunque a sopravvivere.
“Il termine “zombie” è diventato alla moda per indicare questo tipo di società ma gli autori rielaborano la definizione per focalizzarsi meglio sulla questione. Esaminano quelle imprese i cui pagamenti per interessi superano gli utili correnti (e quindi l’autofinanziamento in senso stretto, ndr.) e che allo stesso tempo presentano corsi azionari che sono inferiori al loro settore mediano, come misurato dal rapporto tra il valore di mercato e il costo di rimpiazzo del capitale (q di Tobin). Per il 2016, sulle 32 000 società di 14 economie avanzate del campione, circa il 6% rientra nella categoria zombie secondo questa definizione. Gli autori rilevano che la prevalenza delle società zombie si è rafforzata dalla fine degli anni ottanta, tendendo ad intensificarsi nelle fasi di recessione, senza poi ritornare ai livelli precedenti nelle successive fasi di ripresa. Cercando di individuare le possibili cause di questa ascesa, gli autori sottolineano l'importanza del ruolo della riduzione della pressione finanziaria per i pagamenti del debito derivante dall’estendersi del periodo di bassi tassi di interesse. Mostrano inoltre che la prevalenza delle società zombie è associata a un generale calo della produttività delle imprese. In particolare, la crescita del numero delle cosiddette società zombie grava sulla performance economica in quanto esse sono meno produttive e perché la loro presenza limita gli investimenti e l'occupazione in imprese più produttive.”
È una lezione interessante, che richiama l’importanza della solidità degli intermediari bancari, della necessità che le relazioni fra banca ed impresa siano improntate ad una costante disciplina e correttezza e dell’esigenza che le imprese decotte siano risolte ed eliminate dal mercato al fine di non sprecare ulteriori risorse finanziarie, danneggiando il territorio (e le banche) di riferimento.