In Europa più digital non significa (necessariamente) meno filiali e dipendenti bancari
L’esame degli “EU structural financial indicators” pubblicati periodicamente dalla BCE, ai quali potete accedere in cliccando qui per la versione in pdf e qui per l’intera base dati in formato xls, può consentire lo sviluppo di alcune comparazioni elementari forse utili per meglio comprendere la recente evoluzione di taluni aspetti del sistema bancario italiano e, al contempo, può fa emergere alcune domande non banali circa l’attuale struttura del sistema bancario europeo.
In molti Paesi la rete delle filiali bancarie è stata ridotta: ad esempio, nel corso del 2017 sono state chiuse in Italia oltre 1.600 filiali bancarie e dal massimo raggiunto nel 2008, anno di avvio della Grande Crisi Finanziaria, le filiali chiuse nel nostro Paese sono state quasi 6.800, una riduzione pari circa ad un quinto del totale di allora. Dato che nel 2008 Internet era già un “canale” maturo da almeno un decennio, vi è da chiedersi se la politica di espansione (integrata da quella di acquisto) degli sportelli bancari adottata dalle banche italiane prima dell'avvio della Grande Crisi Finanziaria (ben 5.980 sportelli aperti dal 2000 al 2008) sia stata davvero saggia e se, al contrario, vi siano oggi ampi spazi per ridurre ulteriormente i 27.430 sportelli operativi alla fine del 2017.
La riduzione degli sportelli è avvenuta anche in Spagna (1.327 sportelli chiusi nel 2017, più di 18mila sportelli eliminati dal 2008 ad oggi, con una riduzione di oltre il 40% della rete), con una consistenza a fine 2017 pari a 27.480 unità, valore analogo a quello dell’Italia.
In Germania, invece, la contrazione della rete fisica degli sportelli prosegue, progressivamente ed ininterrottamente, sin dal 1997: alla fine del 2016 (ultimo dato disponibile) l’intera Germania disponeva di 32.026 sportelli, solamente 3mila in più rispetto a quelli presenti in Italia (al termine del 2016). Probabilmente la rete sportelli della Germania si è ulteriormente ridotta anche nel corso del 2017, e tale ulteriore flessione rafforzerebbe il convincimento che la rete delle filiali bancarie italiane e spagnole sarebbe destinata ad una ulteriore riduzione nel corso degli anni a venire.
Molto diverso, invece, è il caso della Francia: dal 2008 al 2017 le banche francesi hanno ridotto del 5% la numerosità della loro rete sportelli (circa 2.300 unità), disponendo a fine 2017 di 37.209 sportelli, quasi 10mila in più rispetto all’Italia ed alla Spagna ed oltre 5mila in più rispetto all’analogo dato della Germania.
Come mai le banche francesi non hanno chiuso le loro filiali bancarie?
Il tema assume una dimensione meno incompleta se si considera il numero dei dipendenti dei sistemi bancari operanti nei quattro Paesi che sono stati qui considerati. Le banche tedesche hanno ridotto le filiali, ma in esse vi lavorano, nella media del 2017, quasi 620mila dipendenti, un esercito rispetto alle pur cospicue dotazioni di capitale umano delle banche francesi (404mila). Le banche spagnole hanno, a parità di estensione della rete filiali delle banche italiane, una dotazione di risorse umane inferiore (183mila vs. 282mila delle banche italiane nella media del 2017).
Questi pochi numeri sembrano confermare l’esistenza: i) di un problema di costi del personale per le banche tedesche ed italiane; ii) di costi del personale e della rete filiali per quelle francesi; iii) di un ottimo posizionamento, su entrambi i profili di costo, per le banche spagnole.
Sotto il profilo dell'avvenuta digitalizzazione dei servizi bancari, quindi, la Spagna sembrerebbe meglio posizionata data la ridotta entità della propria rete sportelli e la minore dotazione di dipendenti, seguita dalla Germania, che ha certamente ridotto la propria rete sportelli, ma per la quale dubitiamo che i 620mila dipendenti siano tutti occupati in servizi digital. La Francia pare nella posizione meno favorevole visto che deve ancora dare avvio ad una significativa riduzione degli sportelli e dei dipendenti (ma sappiamo, invece, che le banche francesi sono state tra le prima a fare molto sul fronte digitale), con le banche italiane che paiono indirizzate a seguire più il "modello light" spagnolo (poche filiali, meno dipendenti) che non quello tedesco (contraddistinto dalla presenza di grandi banche internazionali e da molte banche locali con poche filiali e molti dipendenti).
Probabilmente la principale lezione che si può trarre dai numeri contenuti dell’”EU structural financial indicators” è un’altra: contrariamente a quanto si pensa, la digitalizzazione dei servizi bancari ha poco a che fare con la presenza di una maggiore o minore dotazione di sportelli e/o con una alta o bassa presenza di capitale umano nel settore finanziario. Nel settore finanziario la digitalizzazione richiede comunque spazi fisici ampi e molto capitale umano evoluto. La digitalizzazione impone quindi la risoluzione di problemi di qualità, non di quantità.