Post Brexit
Non possiamo prevedere quali saranno gli impatti della Brexit sull'economia del Regno Unito, ma certamente è possibile affermare che la Bank of England farà di tutto per attrarre e sviluppare le attività degli intermediari finanziari residenti in UK.
La nuova finanza per l'impresa e per l'innovazione richiede, infatti, anche una nuova e diversa Banca Centrale: questo è il tema toccato da Mike Carney, Governatore della Bank of England, in un recente intervento intitolato "A Platform for Innovation" che potete scaricare, direttamente dal sito della BoE, cliccando qui.
Come rilevato da Carney, "This new digital economy is placing new demands on finance. Consumers and businesses increasingly expect transactions to be settled in real time, checkout to become an historical anomaly, and payments across borders to be indistinguishable from those across the street. In parallel, big data is opening up new opportunities for more competitive, platform-based finance of SMEs. Search and social media data are supplementing traditional metrics to unlock finance for smaller enterprises whose assets are increasingly intangible."
Il discorso di Carney è importante soprattutto se letto in ottica Brexit.In primo luogo, la BoE è una banca centrale che sarà libera di operare in contesti innovativi senza perdite di tempo o negoziazioni con altri partner comunitari che, volenti o no, hanno le loro agende nazionali da dover rispettare, ed entro giugno è attesa la pubblicazione della nuova strategia della BoE. In secondo luogo, la BoE sta disegnando un aggressivo programma di sviluppo nell'ambito dei sistemi di pagamento, della finanza green e del mondo dell'intelligenza artificiale e delle FinTech.
Sul fronte dei sistemi di pagamento la BoE è stata la prima banca centrale, tra quelle del G20, ad aprire nel 2017 i propri servizi di pagamento a provider non bancari con l'obiettivo di incrementare i pagamenti in moneta della banca centrale e promuovere innovazione e stabilità.
Per quanto concerne gli obiettivi di sostegno agli investimenti necessari alla riconversione delle nostre economie in direzione non-carbon - stimati a livello globale in circa 100 trilioni di dollari nei prossimi 10 anni - la BoE partecipa attivamente ai più importanti network internazionali che operano sul tema ed ha già rilasciato un primo set di istruzioni di vigilanza per le banche e le assicurazioni residenti in UK per le quali, inoltre, è già attivo un forum permanente ad hoc.
Per quanto concerne, infine, Intelligenza Artificiale e FinTech la BoE ha già avviato progetti tesi a sviluppare la cyborg supervision ed una migliore comprensione ed applicazione della copiosa normativa di vigilanza: "At over 638,000 words, the PRA Rule Book (Prudential Regulation Authority, ndr) is longer than War and Peace. It is also somewhat less interesting and infinitely more complex. We are currently using advanced analytics to understand the complexity and interconnectedness of the PRA rulebook, to identify ways to simplify our rules, and to make compliance with them easier for firms. And to explore ways to make reporting more efficient and effective, we are running a Digital Regulatory Reporting pilot, with the FCA, on machine readable reporting requirements that firms’ systems could interpret and ultimately automate regulatory data collection."
Non tutto il male viene per nuocere, quindi, ed è invece possibile che il Regno Unito post Brexit divenga la piattaforma per le innovazioni globali nel settore finanziario. Come rileva Carney, "Today, new technologies, the new economy and the new finance have the potential to unlock more sustainable and inclusive growth. Consumers can have greater choice and better-targeted services; small and medium sized businesses can access new credit to grow; banks themselves can become more productive, and the financial system overall can become more resilient." Sono tutte direzioni di lavoro promettenti, per gli intermediari finanziari innovativi.