Problemi di internal governance?
Quasi un terzo delle banche europee presenta rilevanti problemi di governance interna. Di questo terzo, il 24% presenta principalmente carenze nelle funzioni di controllo interno, il 19% ha problemi relativi al management, un altro 19% ha non possiede un'infrastruttura adeguata per produrre dati e reporting funzionali all'analisi dei rischi, il 18% presenta carenze nel risk management e nella cultura del rischio, il 10% presenta un framework della goverernance interna debole ed il rimanente 10% ha accumulato altri problemi residuali comunque connessi alla governance interna.
Queste sono le principali motivazioni che hanno indotto il SSM della BCE ad imporre misure qualititative in ambito "internal governance", così come presentate nelle slide che sono state presentate dal dott. Andrea Enria (e che potete scaricare, direttamente dal sito della BCE, cliccando qui).
E' interessante rilevare che nessuna banca europea ha conseguito la votazione migliore (e cioè 1) nell'ambito della internal governance, uno dei quattro pilastri dello SREP. Inoltre, in tale ambito nel 2019 sono diminuite le banche con una votazione pari a 2 (scese dal 25% del 2018 al 18%) e sono aumentate quelle con votazione 3 (dal 67% del 2018 al 76%). A distanza di oltre dieci anni dalla Grande Crisi Finanziaria, pertanto, i temi di internal governance sono ben lontani dall'essere stati risolti.
Come superare queste criticità? Il primo passo è rimediare alle osservazioni rilasciate dal SSM, naturalmente, ed assoldare consulenti per interventi settoriali. Ma per fornire una soluzione permanente è necessario ripensare e riconfigurare tutta la governance interna di un intermediario. Non è un esercizio difficile e può indurre notevoli miglioramenti anche nelle performance. Ma bisogna avere il coraggio di accettare, senza riserve, il cambiamento e spingere per una evoluzione rapida dello status quo (che, come ci insegna il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, non significa necessariamente esiliare tutti e tutto). Chi possiede l'immaginazione e la leadership per fare questo passo? E chi può giudicare, in modo oggettivo ed indipendente, la qualità dei progressi che sono stati compiuti?