Quale strategia europea per le FinTech?
Lo scorso 4 agosto EBA ha pubblicato un "Discussion Paper on the EBA’s approach to financial technology (FinTech)" con scadenza il prossimo 6 novembre 2017.
Tra le motivazioni addotte per la presentazione del DP si legge (pag. 7):
"The EBA is taking forward work in relation to FinTech and is keen to articulate its views and contribute to the policy debates at EU and international levels because of the impact that FinTech may have on the fulfilment of the EBA’s statutory objective of protecting the public interest by contributing to the short, medium and long-term stability and effectiveness of the financial system, for the EU economy, its citizens and business, including by enhancing consumer protection and promoting a sound, effective and consistent level of regulation and supervision across the EU. To that end, the EBA has decided to publish a DP ...."
In tema di FinTech l'accortezza è necessaria, ma l'approccio che l'Unione Europea sta adottando su questa fondamentale area per lo sviluppo del proprio sistema finanziario (e non solo) non risulterà, tra pochi anni, contraddistinto da costrizioni e limitazioni eccessive? Per quale motivo l'Unione Europea - che dispone certamente di un sistema finanziario solido - non tenta di valorizzare la frammentazione e la complessità di esso (e, conseguentemente, la ricchezza di culture e di usi finanziari e gli elevati gradi di libertà connessi comunque alla complessità) per definire standard globali per le FinTech, da esportare poi ovunque nel mondo? Per quali motivi saranno ancora i server californiani a dover ospitare, grazie alle FinTech non UE, dati ed informazioni globali?