Quali fattori incideranno nel 2019 sull'evoluzione dell'economia mondiale?
Nell’ultimo Bollettino Economico (2/2019) la BCE evidenzia, tra l’altro, che vi sono alcune “circostanze sfavorevoli” - le quali hanno interessato maggiormente il settore manifatturiero ed hanno comportato una brusca decelerazione dell’interscambio a livello mondiale - che continueranno a gravare sull’economia mondiale nel corso del primo semestre del 2019. Tali circostanze possono essere così sintetizzate:
- l’accresciuta incertezza su scala internazionale - dovuta alle dispute commerciali tra Stati Uniti e Cina nonché ai dubbi circa gli assetti politici e le politiche economiche - è elevata e non smette di aumentare;
- le tensioni finanziarie osservate nelle economie emergenti (in particolare in Argentina ed in Turchia);
- i segnali di un indebolimento della crescita dell’economia cinese.
Le previsioni della BCE evidenziano che nel 2019 tali circostanze sfavorevoli continueranno a gravare sull’economia internazionale – per cui, a livello mondiale: i) la crescita dovrebbe ridursi nel corso del 2019, per poi stabilizzarsi nel medio termine; ii) l’interscambio mondiale dovrebbe indebolirsi in misura più marcata, per poi crescere nel medio termine in linea con l’attività economica; iii) le spinte inflazionistiche dovrebbero comunque rimanere contenute – e che le misure di politica economica adottate di recente aiuteranno a contrastare tali circostanze sfavorevoli.
Quali sono, quindi, i fattori esterni al contesto della zona euro da tenere sotto osservazione per comprendere la direzione che assumerà l’economia mondiale? Il Bollettino Economico BCE me cita tre e li sintetizza in questo paragrafo (cfr. pag. 8):
“Su un orizzonte più lungo, le proiezioni indicano che nel medio termine la crescita a livello mondiale dovrebbe stabilizzarsi.
Tre sono le forze che primariamente sembrano destinate a dare un’impronta all’economia internazionale nell’orizzonte di proiezione.
In primo luogo, il rallentamento dello slancio congiunturale che si dovrebbe registrare nelle principali economie avanzate, in concomitanza con limiti di capacità produttiva sempre più stringenti e con la graduale riduzione del sostegno offerto dalle politiche, in un contesto di output gap positivi e di tassi di disoccupazione contenuti.
In secondo luogo, l’attesa prosecuzione della transizione controllata dell’economia cinese verso un percorso di crescita meno vigoroso e meno dipendente da investimenti ed esportazioni.
Infine, la prevista ripresa della crescita in diverse importanti economie emergenti che sono attualmente, o sono state di recente, in fase di grave recessione.
In base alle proiezioni, il ritmo dell’espansione mondiale dovrebbe collocarsi nel complesso su tassi inferiori rispetto a quelli osservati prima della crisi finanziaria del 2007-2008.”
Potete accedere all’ultimo numero del Bollettino della BCE cliccando qui.