Quali impatti gestionali della normativa sulla trasparenza bancaria?
La dott.ssa Anna Maria Tarantola, Vice Direttore Generale della Banca d'Italia, ha sintetizzato bene, in un suo recente intervento pubblico, alcune considerazioni forti circa il ruolo emergente assunto dalla disciplina concernente la trasparenza dei servizi bancari e finanziari. Senza voler entrare nel merito della normativa citata (potete accedere al testo dell'intervento, direttamente dal sito della Banca d'Italia, cliccando qui) è forse utile spendere qualche considerazione circa i rilievi gestionali che tale intervento sottolinea. A nostro modo di vedere essi sono: - la trasparenza non è un adempimento burocratico, ma è un principio cui ispirare la gestione corrente delle banche. Sotto tale aspetto, le strategie di sviluppo delle banche che mirano ad assicurare elevati livelli di comunicazione e trasparenza con il mercato e con la propria clientela rappresentano un elemento centrale per assicurare la stabilità del sistema finanziario (e spiegano, altresì, il nuovo severo orientamento della Vigilanza in questo ambito); - investire in trasparenza permette di aumentare la reputazione e la fiducia di cui gode la banca presso il mercato e la clientela, consentendole nel medio termine di acquisire una base clienti ben strutturata e diversificata; - le banche debbono investire in organizzazione e controlli interni al fine di assicurare sia un controllo pervasivo di tutti i canali distributivi dei quali esse si avvalgono, sia meccanismi di remunerazione del personale (in primis, quello delle reti) che siano commisurati alla qualità delle relazioni sviluppate con la clientela; - ciò che conta, per l'appunto, è la qualità della relazione, e non la dimensione della griglia degli adempimenti posti in essere. Per concludere, l'ampio spazio che il quadro normativo lascia all'autodisciplina permette l'adozione di innovazioni di prodotto e di processo che possono far conseguire significativi vantaggi competitivi ad una banca, contribuendo altresì a ridurre i costi operativi nel caso in cui si sappia riservare al consumatore finale anche un ruolo attivo nella co-produzione del servizio offerto.