Quali prospettive per il mercato immobiliare?
La crescita dei prezzi degli immobili registrato in molte economie avanzate durante la pandemia, già di per sé un fenomeno del tutto peculiare, è da ritenersi strutturale oppure è da ricondurre prevalentemente a fattori speculativi, indotti dall’abbondante liquidità e dai contenuti tassi di interesse delle linee di credito concesse a famiglie ed imprese? Ed alla luce degli scenari macroeconomici che si prospettano, quali sono i fattori da tenere in considerazione per valutare i rischi e le opportunità del mercato immobiliare?
Questi quesiti, e molti altri per i lettori più attenti ed acuti, trovano un primo, generale inquadramento nell’interessante analisi condotta da D. Igan, E. Kohlscheen e P. Rungcharoenkitkul intitolata “Housing market risks in the wake of the pandemic”, che la BIS ha pubblicato nel suo ultimo Bollettino (e che potete scaricare, direttamente dal sito della BIS, cliccando qui).
In mercati molto liquidi, con tassi di crescita attesi del prodotto significativi, con politiche monetarie improntate ad un graduale irrigidimento e con una domanda di immobili strutturalmente mutata, non pare che possano emergere a breve termine rischi significativi. Ma fattori quali la maggiore sincronizzazione internazionale dei prezzi degli immobili, la consistenza della domanda speculativa ed i rischi che le condizioni reddituali dei prenditori di fondi non siano sufficienti a far fronte al rimborso dei prestiti a causa di un aumento progressivo dei tassi di interesse richiedono che si presti molta attenzione ad una molteplicità di fattori chre sono principalmente legati alle politiche macroprudenziali che saranno adottate nel corso del tempo.