Quali strategie digitali?
Come valutare le strategie Fintech, ed i rischi ad esse connessi, adottate da una banca? Quali "errori digitali" deve evitare un banchiere? Il tema può sembrare banale, ma è essenziale porsi oggi queste domande per valutare se, tra cinque anni, un qualsiasi intermediario finanziario avrà adottato efficacemente le tecnologie più adatte al suo modello di business, e ciò in quanto capace di realizzare una strategia digitale coerente con l’evoluzione dello stadio di maturità delle migliori tecnologie disponibili in tale ambito, oppure no. In quest'ultimo caso la sopravvivenza dell'intermediario sarà a rischio non per colpa del mercato.
L’EBA ha recentemente pubblicato un interessante Report denominato “EBA Report on the impact of FinTech on incumbent credit institutions' business models”, al quale potete accedere, direttamente dal sito dell’EBA, cliccando qui. È un Report che dovrebbe essere accuratamente meditato e che riporta numerose indicazioni utili per lo sviluppo di progetti Fintech.
A pag. 32 del Report vengono analizzate le strategie di digitalizzazione ed innovazione delle banche europee. Queste ultime vengono suddivise in tre sottoinsiemi:
- Proactive/front-runners
Nelle parole dell’EBA, appartangono a questo sottoinsieme le “…institutions with ambitious innovation strategies, highly targeted transformation projects and growing investments in FinTech.”
Questo sottoinsieme può essere suddiviso in due gruppi: “Although some institutions may have set aggressive strategies, which usually have unclear impact and risk assessments, in an effort to achieve the first mover advantage, others have set clear, well thought out and comprehensive strategies and targets with a strong research orientation and the necessary focus on governance, organisational aspects, operations and risk management.” Le strategie eccessivamente aggressive potrebbero rivelarsi dannose se, ad esempio, gli ambiti tecnologici ed i prodotti/servizi nei quali la banca ha prescelto di assumere il ruolo di prime mover non si affermeranno sul mercato.
- Reactive.
“In this group, there are two sub-groups, with:
(a) some institutions perceived as followers of the technological developments and taking a ‘wait and see’ approach, with carefully defined strategies and a steady pace of internal changes and
(b) other institutions that appear to react to peer pressure and take a ‘go with the flow’ approach combined with the concern of being left behind. Such an approach could lead to irrational decisions and inadvertently bring new/amplified and unknown risks to the business.”
Vi sono modi di svolgere il ruolo di follower molto diversi tra loro, ed alcuni di essi possono risultare fatali …
- Passive.
Anche in questo sottoinsieme risultano presenti due gruppi distinti di banche:
“In this group, we usually see institutions left behind in terms of technological developments because of other significant priorities (e.g. high non-performing assets levels). Nevertheless, they are slowly trying to catch up, as customers have started asking for a change in their banking products/services.
However, in this group, we also see some conservative or more traditional institutions, which are usually reluctant to change.”
Dove si posiziona la vostra banca? Quale approccio è diffuso all’interno della vostra organizzazione? Avete le risorse umane, tecnologiche e finanziarie per comprendere e valorizzare le Fintech?
Il cambiamento è inevitabile e il mondo Fintech è ormai ineludibile. Non può più essere rinviata al futuro la definizione di strategie attive di trasformazione digitale, se non di vere e proprie strategie digital disruptive, che consentano la migliore riconfigurazione del modello di business di una banca in relazione ai prodotti/servizi reputati essenziali per lo sviluppo del proprio conto economico.