Regole e comportamenti nell'industria finanziaria
Il quadro giuridico di riferimento per coloro che operano nel settore finanziario è in rapida evoluzione: si pensi alla graduale introduzione del nuovo framework di Basilea 3, ai nuovi requisiti patrimoniali per le cartolarizzazioni e per il portafoglio di negoziazione, ai nuovi limiti alla concentrazione del rischio, alla revisione del trattamento degli strumenti ibridi di capitale, alla nuova base legale ai collegi dei supervisori ed alle nuove regole armonizzate sui sistemi di remunerazione e incentivazione per banche e imprese di investimento. Inoltre è stata intergramente rivista l'architettura della vigilanza europea, che si fonda su due assi portanti: un Consiglio Europeo per il Rischio Sistemico (European Systemic Risk Board, ESRB) e un Sistema Europeo di Vigilanza Finanziaria (European System for Financial Supervision, ESFS) composto dall'ESRB e da tre distinte autorità di vigilanza su banche (European Banking Authority, EBA), assicurazioni (European Insurance and Occupational Pensions Authority, EIOPA) e mercati mobiliari (European Securities and Markets Authority, ESMA) nelle quali saranno riuniti, per i rispettivi settori, i vertici delle vigilanze dei paesi dell’Unione. Ma come evidenza giustamente la dott.ssa Tarantola, Vice Direttore Generale della Banca d'Italia, nel suo recente intervento "Verso una nuova regolamentazione finanziaria" (che potete scaricare direttamente dal sito della Banca d'Italia cliccando qui) "... la finanza non deve essere fine a se stessa, bensì uno strumento al servizio della crescita. Va usata in modo corretto. Le regole servono perché ciò si realizzi; comportamenti improntati alla correttezza e alla prudenza fanno il resto" . L'evidenziazione in grassetto è nostra, ma è certamente questo resto che fa la differenza.