Come distanziare il rischio di credito?
Immaginare che le banche italiane potessero concedere credito a tutti, seppur in presenza di garanzie dello Stato italiano, era un nonsenso. Le banche prestano comunque soldi dei propri azionisti e dei depositanti, ed in ogni caso le garanzie pubbliche sono soldi dei cittadini. Nonostante l’urgenza, le istruttorie, seppur condotte con piena coscienza del ciclo che stiamo vivendo, sono necessarie non solo perché richieste dalla normativa, ma perché imposte dal buonsenso.
Come ha evidenziato il Governatore Visco nelle Considerazioni finali, le cause dei ritardi sono quasi una dozzina: l’eccezionale mole di domande, problemi di natura organizzativa delle banche, ritardi tecnologici, dimensione degli intermediari, processi di attuazione complessi e da gestire insieme ad una pluralità di soggetti, quadro normativo non stabilizzato, rischi penali, obblighi di verifica connessi alla legislazione antimafia ed antiriciclaggio, rischi di infiltrazione della criminalità. “Alcuni emendamenti mirano a risolvere o attenuare parte di questi problemi; su di essi, e su alcune possibili soluzioni, ci siamo soffermati nelle testimonianze rese dinanzi alle commissioni parlamentari. Sono fiducioso che nelle prossime settimane, con la cooperazione di tutti i soggetti coinvolti, si registreranno miglioramenti decisivi nell’afflusso di risorse all’economia.”
Ciò premesso, la questione fondamentale non è quale strada una banca deve seguire per far sì che l’efficacia della garanzia pubblica sia piena ed esente da qualsiasi rischio, ma quali vie essa deve percorrere affinché la valanga di crediti malati, che certamente si abbatterà sul sistema bancario, non la travolga, dato che il Paese ha già pagato, come noto, un prezzo altissimo in termini di fallimenti bancari.
Come prepararsi al flusso di crediti malati in arrivo? “Nel medio periodo, malgrado i progressi conseguiti negli ultimi anni, la profondità della recessione non potrà non avere effetti sui bilanci bancari. L’aumento dei crediti deteriorati andrà affrontato per tempo, facendo ricorso a tutti i possibili strumenti, inclusi quelli per la ristrutturazione dei finanziamenti e la loro vendita sul mercato. Qualora dovesse rivelarsi necessario, si dovrà essere pronti a percorrere soluzioni che salvaguardino la stabilità del sistema, valutando il ricorso a strumenti che agiscano in via preventiva per banche che versino in una situazione di serie, anche se presumibilmente temporanee, difficoltà.”. Questo è quanto riporta il Governatore nelle Considerazioni Finali.
Quali soluzioni per le banche?
- implementare progressivamente, ma il prima possibile, le “EBA Guidelines on loan origination and monitoring”, appena pubblicate nella loro versione definitiva (che potete scaricare cliccando qui), al fine di precostituire ogni elemento informativo utile per valutare costantemente la qualità del credito e procedere alla sua ristrutturazione e/o cessione;
- simulare gli impatti che la crisi economica potrà determinare sui rischi della banca, e sotto questo profilo consiglio la lettura di “COVID-19 and non-performing loans: lessons from past crises”, pubblicato da BCE (da scaricare cliccando qui), nonché “Potential impact of government loan guarantee schemes on bank losses” (che potete leggere cliccando qui);
- rivedere integralmente i piani di contigency prendendo spunti dei punti di debolezza che emergono dal “Benchmarking of Recovery Plans (cycle 2018/19)” rilasciato dal SSM a febbraio di quest’anno (e che potete scaricare cliccando qui).