Tre obiettivi per le banche
Di cosa debbono preoccuparsi oggi le banche europee? Certamente le riflessioni che esse stanno facendo in merito all’esposizione ai rischi di liquidità, di mercato e di credito sono centrali. Ma vi sono alcuni temi, di medio termine, sui quali riflessioni ed azioni debbono immediatamente prendere avvio.
Come evidenziato dal dott. Andrea Enria, Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE, in una intervista comparsa recentemente nella Supervision Letter della BCE (alla quale potete accedere cliccando qui, neretto mio): “In futuro, una bassa redditività potrebbe significare che alle banche dell’area occorreranno tempi più lunghi per ricostituire le proprie riserve dopo la crisi. Ma, come dicevo, concederemo ampiamente il tempo per farlo. Contestualmente continueremo a esercitare pressioni sulle banche affinché accelerino le modifiche necessarie per ripristinare livelli di redditività più sostenibili. Ciò richiede il riorientamento dei modelli imprenditoriali, misure più efficaci per migliorare l’efficienza in termini di costi e strategie più incentrate sull’uso delle nuove tecnologie.”
Modelli imprenditoriali, costi e tecnologia: questi sono i tre fattori sui quali le banche debbono saper dare risposte convincenti ai mercati ed agli investitori. La (improvvisa ed opportuna) “benevolenza” della Vigilanza europea e le politiche monetarie più che accomodanti adottate dalla BCE non dovrebbero determinare pressioni sui programmi di cessione dei NPL e sugli aumenti di capitale per far fronte alla probabile riduzione dei profitti. Mai come oggi le riflessioni e le azioni strategiche sui tre temi toccati dalla Vigilanza europea risultano fondamentali per i mercati, che puniranno, e giustamente, non l'incremento dei rischi delle banche, ma l'ulteriore assottigliamento delle risposte strategiche di buona parte dei gruppi bancari europei.