Verso una nuova cultura del lavoro?
Il dott. Ignazio Visco, Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, ha presentato ieri in Confindustria alcune riflessioni davvero molto interessanti in tema di cultura del lavoro, tema particolarmente importante alla luce dei pesanti impatti indotti dalla recente crisi finanziaria. Invecchiamento della popolazione, flussi migratori più spessi, globalizzazione e sviluppo dell'ICT hanno determinato, fra l'altro, la necessità di modificare rapidamente il nostro approccio alla formazione ed al lavoro. Senza voler in alcun modo anticiparvi le conclusioni di questo intervento, denso peraltro di dati e informazioni utilissimi e che potete scaricare direttamente dal sito della Banca d'Italia cliccando qui, pare opportuno riportare almeno queste due considerazioni: "La prima è che il ritmo di cambiamento è divenuto sempre più elevato. Ciò impone di accrescere la rapidità di aggiustamento della nostra economia. È un problema che riguarda l’intero paese, le sue istituzioni e il suo sistema produttivo, non solo il capitale umano e l’adattabilità della sua forza lavoro, sui quali tornerò più avanti. La seconda considerazione è che l’esperienza recente mostra come i paesi avanzati che stanno meglio cogliendo le opportunità offerte dal nuovo paradigma tecnologico e dall’integrazione dei mercati mondiali sono quelli che hanno puntato a sviluppare le fasi di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, del design, dei servizi di marketing, della logistica. Un esempio illuminante è quello dell’iPod: solo il 2 per cento del suo prezzo di vendita finale arriva al paese produttore del manufatto fisico. Il resto è distribuito tra i servizi di progettazione, distribuzione, marketing, design." Che sia finalmente giunto il momento, per ciascuno di noi e per il Paese nel suo insieme, di considerare del tutto inutile il piangersi addosso e/o di aspirare a ricercare sterili soluzioni da cortile di casa?