Per quali vie ridurre il numero di banche in Europa?
Danièle Nouy, Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE, ha recentemente incontrato un gruppo di giovani professionisti del settore finanziario. Nel corso dell’incontro, la cui sintesi è disponibile sul sito della BCE tramite questo link, sono naturalmente emerse domande che hanno riguardato la stabilità del sistema bancario e finanziario europeo, l’etica nella finanza, la digitalizzazione.
In particolare, nel corso della discussione è stata posta la seguente domanda: “A Suo parere, sarebbero auspicabili più fusioni e acquisizioni in Europa?” La risposta di M.me Nouy è stata: “Serve un minor numero di banche, ma esistono diverse strade per arrivare a questo risultato. Le banche possono essere liquidate oppure si possono fondere, ma le fusioni devono essere strategiche e dare vita a banche sostenibili. Due anatre non fanno un cigno! Soprattutto due anatre malconce...”.
La risposta contiene almeno due spunti di riflessione.
Il primo ha a che fare con la chiara evidenza che le fusioni “tra anatre” non servono, in particolare fra anatre non in perfetta salute. Coloro che decidono di fondersi per risolvere problemi di costi o di NPL non hanno alcun futuro e non hanno riflettuto a sufficienza sulle lezioni che la Grande Crisi Finanziaria ha, purtroppo, imposto al mondo. Il tema delle fusioni richiede accurate riflessioni preventive sia sotto il profilo strategico che dal punto di vista della Vigilanza.
Il secondo spunto concerne le “diverse strade”, distinte dalle fusioni, che possono essere seguite per pervenire ad una riduzione del numero di banche in Europa. Anche questo è un tema sul quale lavorare, probabilmente in modo innovativo e con una logica di lettura tanto della Direttiva 2014/59/EU che del connesso Regolamento 806/2014 - che, come noto, sono stati oggetto di recenti proposte di modifica da parte del Consiglio Europeo – completamente diversa rispetto a quelle tradizionalmente accolte. Si apre un nuovo mondo alle operazioni di "aggregazione" tra banche?